G. Paolo Quattrini (IGF)
Nome dell’autore
Durata 2 ore
Durata dell’intervento
IGF - Supervisione nei panni del proprio paziente
A differenza dell’identificazione, l’empatia permette di intuire quello che prova l’interlocutore ricordandosi allo stesso tempo il proprio sentire, senza confondersi dunque con lui: si può allora mettere in scena interazioni emozionalmente vive, differenziate e fortemente evocative. Il teatro dimostra che un buon attore lascia che il personaggio emerga da solo, anche se deve prestargli il proprio corpo per farlo esistere. Ci sono naturalmente rappresentazioni buone e rappresentazioni cattive: per farle di buona qualità gli attori non si devono identificare col personaggio, ma mettersi nei suoi panni, cioè sperimentare il mondo dal suo punto di vista senza dimenticarsi di essere se stessi.
Partendo da questo si può immaginare come, se mentre tiene il ruolo di terapeuta il supervisore fa mettere in scena all’allievo un suo paziente “difficile”, l’esperienza che l’allievo farà avrà a che fare con le emozioni in corso nella terapia che conduce con quel paziente: lui potrà sperimentare da dentro cosa succede al suo paziente alle prese con il problema che sta affrontando, e cosa sperimenterebbe il suo paziente se lui facesse gli interventi che sta facendo con lui il supervisore.