Monica Prato, Pietro Ferrero (SGT)
Nome dell’autore
Durata 2 ore
Durata dell’intervento
SGT - Gli altri siamo noi…
L’incontro tra migrante e psicoterapeuta è innanzitutto l’incontro tra due persone modellate da ambienti culturali differenti, che fanno riferimento a uno sfondo umano definito dallo specifico contesto di appartenenza. Le tradizioni, la geografia, il clima, le relazioni, i sistemi educativi producono individui diversi tra loro che agiranno comportamenti e soluzioni specifiche per ciascuna circostanza. L’altro da sé aiuta – a volte costringe – ad ampliare lo sguardo sul mondo e a interrogarsi sul processo di attribuzione di senso. Quando l’incontro avviene all’interno del setting psicoterapeutico, è lo stesso dispositivo clinico a essere messo in discussione. Se le concezioni di salute, corpo, malattia, cura, normalità, causa-effetto e trauma divergono, come possono terapeuta e paziente costruire uno spazio di lavoro condiviso? Quali sono gli elementi del dispositivo clinico che occorre analizzare, trasformare, interrogare affinché venga salvaguardata la principale qualità dell’intervento terapeutico, ovvero la sua efficacia? Quali sono le operazioni che il terapeuta deve fare per proteggersi dal pericolo di perdersi e/o di perdere il paziente?